Salve!

Anzitutto mi scuso con gli ‘Addetti ai Lavori’ per lo scarso interesse che susciterà loro la presente.

In questa situazione di crisi “permanente”, anche la tempestività decisionale è indubbiamente un valore, se non una necessità. Per l’imprenditore, come per i suoi professionisti. Quindi è comprensibilissima la domanda sempre più ricorrente: «Ma come si fa a capire rapidamente se ci sono i “numeri” per far qualcosa di positivo…se del caso anche un buon concordato preventivo?»

Fra un attimo, proverò a dir la mia (e a dare i…”numeri”). Prima, però, dovremmo farci un’altra domanda: «Ma…la “farfalla” (ndr: l’impresa/l’azienda), a prescindere dallo “scafandro” (ndr: la società che la contiene), può comunque salvarsi se ben ristrutturata?» E’ evidente che ove risulti una possibilità di salvataggio dell’impresa (la…”farfalla”), seri approfondimenti aziendalistici saranno d’uopo. Per tentar così Insieme, il Cliente, i suoi Professionisti ‘storici’ (supportati se del caso da quello di Diritto Concorsuale) e, ove possibile, le Banche, un confronto condiviso. Anche, se del caso, verso un c.p. Ma c.p. di risanamento o solo liquidatorio?

E se di risanamento, in continuità piena ovvero mista/indiretta (ricordando che anche l’affitto d’azienda può dar vita ad un c.p. in continuità; v. Trib. Bolzano 27.2.13 e Trib. Firenze 27.3.13; contra Trib. Terni 2.4.13 e Trib. Trento 6.4.13)?

E poi:

sarà possibile/opportuno far ricorso a finanza terza di supporto, senza rischiare di incorrere negli ‘strali’ di Cass. 9373/12?

Oppure:

ci si potrà sciogliere da contratti gravosi – anche bancari di cessione crediti o mandati all’incasso – senza incorrere in decadenze (come potrebbe accadere ove l’istanza ex art. 169bis lf non fosse proposta sin dall’iniziale “161” o non vi risulti la quantificazione dell’ind. =danno di cui al “169bis co.2”, come ci segnala Trib. Pistoia, rispettivamente, 9.7.13 e 5.12.13)?

Ovvero:

neppure sarà necessario richiederlo (tale scioglimento), visti i benefici effetti generati in tema di opponibilità, già dal deposito anche del solo “pre-c.p.”, visto il combinato disposto degli artt. 168 e 169/45-56 lf e quindi anche degli artt. 1246 n.3, 2470, 2914 e 2917 cc (v., sul particolare tema dell’inopp. del patto di compens. nei contr. bancari, Cass. 10548/09 e Trib. Lucca 21.5.13)?

Ed a proposito del “semplice” c.p. con riserva, ci permettiamo consigliarne un uso molto prudente, non fosse altro per il fatto che anch’esso apre l’uscio agli eventuali reati ex art. 236 lf (a parte i sempre più incombenti rischi ex artt. 161/162 e 161/173 lf e quindi di fall.; v. in tema Trib. Firenze 7.8.13, Trib. Locri 18.12.13, nonché in pari data CdA Bologna).

***

Ma torniamo ora alla domanda iniziale: «Di quali ‘numeri’ – ed info, aggiungo io (vista anche Cass. 24970/13 in tema di art.160 co.2 lf, facoltatività dello “stralcio” e rivalsa d’iva) – dobbiamo disporre per capire, intanto, come stia lo…”scafandro” (l’involucro ‘società’)»?

Orbene, in prima battuta basteranno dei “macro-numeri” e quindi anche solo orientativi. E precisamente:

I) ATTIVO (ai verosimili valori liquidatori):

1- CREDITI divisi tra: – riscuotibili alla scadenza; – riscuotibili, ma non si sa quando; – non riscuotibili; – in contestazione stragiudiziale; ed i predetti 4 gruppi da dividersi ulteriormente tra quelli ancora in mano al debitore e quelli dati all’incasso alle banche e fra quest’ultimi tra quelli dati per il mero mandato all’incasso (dividendoli tra quelli con scadenza già trascorsa e non) e quelli ceduti (dividendoli tra già notificati dalla banca e non);

2- PARTECIPAZIONI E/O IMMOBILI (evidenziando se ci sono già c. prelim. – con data certa/trascritti ? – ovvero seri interessamenti);

3- AZIENDE E/O MARCHI E/O ATTREZZATURE (evidenziando se ci sono già c. prelim. – con data certa? – ovvero seri interessamenti);

4- MAGAZZINO/RIMANENZE (evidenziando se ci sono già c. prelim. – con data certa? – ovvero seri interessamenti);

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II) PASSIVO:

1- BANCHE (dividendo tra ipotecarie, pignoratizie e chirografarie, chiarendo la situazione anche rispetto al “portafoglio” e di cui supra sub 1 ATTIVO. NB: precisare anche se ci sono rapporti bancari che, per via della lunga durata, potrebbero generare crediti da usura/anatocismo/commissioni extra/massimo scoperto/ovvero “derivati” ed altre operazioni su titoli ritenute onerose/improprie, ove anche esaurite);

2- FORNITORI (dividendo per quanto possibile tra chirografi e privilegiati – come spesso sono: ditte ind., sas e snc – ed eventuali contestati, nonché con indicazione dei rispettivi beni per l’eventuale esercizio della rivalsa d’iva);

3- CANONI DI LOCAZIONI (con periodo di riferimento ed eventuali crediti contestati);

4- PROFESSIONISTI (con periodo di riferimento, nonché crediti e/o beni recuperati per l’eventuale esercizio della rivalsa d’iva);

5- DIPENDENTI (compreso TFR);

6- ERARIO (con divisione al proprio interno fra le varie imposte, precisando se sono state già calcolati sanzioni ed interessi…così si potrà valutare se sia opportuno o meno far ricorso al “182ter” visti anche i rischi penali che può porre e comunque l’altalena interpretativa su “iva e rit. comunque al 100%”; v. in tema da ultima CdA Venezia 23.12.13, sperando sempre che il GdL accolga la sollevata eccezione d’incostituzionalità della norma);

7- INPS-INAIL (idem c.s. sub 6);

8- DOVUTO A SOC. LEASING (dividendo tra scaduto e scadendo, precisando inoltre verosimile valore dei beni e se soc. di leasing abbia già invocato risoluzione, chiarendo in tale eventualità se giudiziale o solo stragiudiziale);

9- FINANZIAMENTI soci/familiari e/o AMMINISTRATORI soci/familiari e/o CREDITI per altri titoli dei soci e/o AMMINISTRATORI soci/familiari;

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III) ALTRE INFO:

1) DEBITI – CREDITI “INFRAGRUPPO”;

2) GARANZIE DATE (con valutazione di quanto potrebbe pagare il debitore principale);

3) GARANZIE RICEVUTE (ed a favore di quale creditore, con valori, netto mutui ipotecari, dei beni dei garanti), precisando se ricevute da Fondi Garanzia ex art. 9, comma 5 d. lgs. n. 123/98 (ed a favore di quale creditore visto che nel regresso potrebbero essere assistiti da un ‘pesante’ privilegio ove anche il creditore sia un chirografo; ma v. in tema Trib. Tolmezzo 11.3.13);

4) ELENCO CONTENZIOSI ATTIVI e PASSIVI (se possibile con breve report su “stato dell’arte”, previsioni esito, vantaggi/costi);

5) PIGNORAMENTI E/O IPOTECHE GIUDIZIALI (possibilmente: con “stato dell’arte” dei pignoramenti soprattutto se presso terzi e della data di iscrizione ipotecaria);

6) EVENTUALI CONTRATTI CONSIDERATI ONEROSI IN ESSERE da sciogliere/sospendere (anche se di leasing, bancari e/o di factoring; v. anche supra quanto già detto in arg.).

***

Finito… :)!

So di essere stato incredibilmente lungo …ma spero di aver offerto qualche utile spunto sulla fatidica domanda iniziale (oltre che suscitare le …”maledizioni” di tanti!).

Affinché così, il Cliente in crisi, i suoi Professionisti ‘storici’ (supportati se del caso da quello di Diritto Concorsuale) e, ove possibile, le Banche, possano effettuare, insieme, un primo utile confronto “informato”, e quindi consapevole.

Tanti cordiali saluti.
Antonio Pezzano

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