La Cassazione con la sentenza in esame, ha ribadito un orientamento giurisprudenziale ormai costante e cioè che chi versa in uno stato vegetativo permanente è comunque una persona in senso pieno e come tale, i suoi diritti fondamentali vanno rispettati e tutelati, quindi ha diritto a ricevere le cure necessarie.

La fattispecie
La causa ha origine dal ricorso di due genitori che agivano al fine di ottenere il risarcimento del danno per la mancata diagnosi in sede di esami ecografici del grave quadro malformativo del figlio che la donna portava in grembo, nato poi con una possibilità di vita esclusivamente vegetativa.

Il principio di diritto
Secondo la Suprema Corte, con sentenza numero 24189/2018, ha affermato che chi versa in uno stato vegetativo è comunque una “persona in senso pieno”, con la conseguenza che la sua “non vita non può mai essere considerata un bene della vita“. Questo ovviamente vale nel caso in cui il soggetto interessato non abbia espresso, durante la sua vita, una volontà contraria, cioè non abbia lasciato il c.d. testamento biologico.

Conclusioni
Rifacendosi alla precedente pronuncia numero 21748/2007, i giudici hanno ribadito che chi versa in uno stato vegetativo permanente è una persona in senso pieno. Pertanto i suoi diritti fondamentali vanno rispettati e tutelati. Anzi, si sono spinti ancora più avanti: la tutela del suo diritto alla vita e del suo diritto alle prestazioni sanitarie deve essere ancor più incisiva, viste le condizioni di estrema debolezza in cui si trova e la sua incapacità di provvedere autonomamente a se stesso.

Il Servizio sanitario nazionale deve quindi continuare a offrire al malato tutte le cure e il sostegno solidale di cui ha bisogno, sino al sopraggiungere dell’evento morte, al pari di ogni altro essere umano.

A prescindere da quanto sia precaria l’esistenza di una persona e da quanta speranza ci sia secondi i sanitari, che lo stesso possa recuperare le proprie funzioni cognitive, la comunità deve mettere a sua disposizione tutte le migliori cure e i presidi che la scienza medica è in grado di fornire.

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